VUOI SAPERE COSA C'È NEI TUOI COSMETICI? IMPARA A LEGGERE L'INCI!

by - gennaio 22, 2018



Per sapere se un prodotto cosmetico è formulato nel rispetto dell'ambiente e della nostra salute è fondamentale saper comprendere L'INCI (international nomenclature cosmetic ingredients) che, indicato sulla confezione del prodotto, ne rende nota la composizione.
Più in alto un ingrediente è posizionato nell'INCI, maggiore sarà la sua  quantità presente nel cosmetico. Leggete sempre l'INCI e non lasciatevi ingannare dalle confezioni, spesso si presentano con packaging dall'aspetto green e naturali ma in realtà non hanno nulla a che fare con il naturale e con l'eco bio. A titolo di esempio, alcune immagini che mostrano "falsi" naturali:


Da notare nel terzo e nel quarto posto la presenza di petrolati.



Al primo posto della lista il Paraffinum Liquidum, di origine petrolchimica.



Lozione schiarente a base di Perossido di Idrogeno, non 100% camomilla come riportato sulla confezione e non proveniente da agricoltura biologica in quanto nell'inci non viene specificato.


La lista degli ingredienti rende nota la vera composizione di questo prodotto, non olio di argan ma siliconi!


Ecco per voi la lista degli ingredienti da evitare per proteggere l'ambiente e tutelare la vostra salute. Nella cosmesi certificata eco bio e naturale tutte queste sostanze non vengono impiegate.

- Metalli pesanti: (piombo, cadmio, cromo, alluminio): l’esposizione ripetuta ai metalli pesanti è associatia a molteplici effetti negativi sulla salute ( insufficienza renale, aumentato rischio di osteoporosi, disordini neurologici e dello sviluppo, aumentato rischio di cancro);

-Idrochinone: schiarente galenico, diminuisce l'attività tiroidea ed ha effetti genotossici e  citotossici sui melanociti;

-Formaldeide: nel 2004 l’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) ha reso nota l'evidenza che la sostanza chimica Formaldeide sia cancerogena per l’uomo e in particolare causi:  Cancro rinofaringeo e Leucemia. Nonostante ciò, Il  Regolamento Europeo sui cosmetici vieta soltanto il suo utilizzo in purezza (ad eccezione dei prodotti per unghie in cui è concessa per una percentuale massima del 5%) ed ammette la presenza dei cosiddetti cessori di Formaldeide  all’interno delle formulazioni cosmetiche, sostanze utilizzate come conservanti così chiamate perchè nel tempo si decompongono cedendo, appunto, quantità di Formaldeide. La presenza di queste molecole viene segnalata soltanto sull'INCI. I principali cessori di formaldeide sono:

Sodio idrossimetil glicinato (Sodium hydroxymethyl glycinate)
2-Bromo-2-Nitropoane-1,3-Diol (Bronopol)
Diazolidinyl urea
Imidazolidinyl urea
DMDM Hydantoin
Quaternium-15
Benzylhemiformal
Methenamine

-Parabeni: sostanze impiegate come conservanti nei cosmetici. L'esposizione ai parabeni è collegata a effetti citotossici e genotossici,  in quanto influenzano direttamente i cromosomi e il DNA. Classificati come Xenoestrogeni, interrompono il fisiologico metabolismo degli estrogeni naturali ed agiscono come cancerogeni. Esempi con xenoestrogeni con tali proprietà oltre ai parabeni, impiegati nei cosmetici, sono sali di alluminio e ftalati. I principali parabeni che possiamo trovare nelle formulazioni cosmetiche sono: methylparaben, ethylparabenpropylparabenisobutylparaben, butyl paraben benzoyl paraben.

-Toluene: potente agente sensibilizzante e a tossicità sistemica. Il toluene 2,5-diammina e i suoi sali solfati sono utilizzati come precursori degli agenti ossidanti nelle tinture per capelli. Diversi studi hanno evidenziato relazione tra l'esposizione al toluene e la genesi di alterazioni delle funzioni integrative del SNC. Inoltre è un induttore enzimatico, ovvero interferisce con i processi metabolici dell'organismo.

-Catrame di carbone: usato prevalentemente come colorante è un derivato del petrolio, riconosciuto come cancerogeno, contenente metalli pesanti come arsenico, cadmio e piombo.

-Petrolati: composti derivati dai residui del petrolio, inquinanti per l'ambiente e  potenzialmente cancerogeni. Nell'INCI compaiono con i nomi mineral oil, paraffinum liquidum, petrolatum, propylene glycol, isopropyl, vaselina e cera microcristallina.

-Siliconi: composti a base di silicio presenti in moltissimi prodotti cosmetici, non sono biodegradabili nell'ambiente. Con l'uso di prodotti contenti siliconi, al pari dei petrolati, la cute e i capelli vengono ricoperti da una pellicola, la quale, impedendo l'ossigenazione e ai principi attivi nutrienti di penetrare al loro interno, determina disidratazione e comparsa di impurità sulla cute (punti neri, grani di miglio, brufoli). È possibile riconoscerli nell'INCI perché terminano con i suffissi "-one", "-siloxane", "-silanol". Ad esempio dimethicone, cyclopentasiloxane, dinethiconol.                
Tra le alternative naturali ed eco bio figurano gli oli e i burri vegetali, i quali nutrono e ristrutturano cute e capelli, proteggendoli dalla disidratazione.


-SLS-SLES: Il  Sodium Lauryl Sulfate (SLS) e il  Sodium Laureth Sulfate ( SLES ) sono dei  tensioattivi molto economici e pertanto largamente impiegati nei detergenti. Sono sostanze alcaline ed aggressive sulla cute e sul cuoio capelluto. La loro origine può derivare da oli vegetali ma vengono comunque sottoposti a processi chimici. Il Sodium Laureth Sulfate, come indica il  suffisso - eth, è un etossilato, ossia un prodotto a cui sono state aggiunte alcune molecole di  ossido di etilene (derivato del  petrolio).


-Tensioattivi DEA - MEA - TEA: sono sostanze detergenti e schiumogene descritte in numerosi studi scientifici come aggressive, allergizzanti e a rischio formazione di nitrosammine cancerogene. Attenzione nell'INCI e a questi ingredienti: 

- Coco Diethanolamide  
- DEA-Cetyl Phosphate 

- DEA Oleth-3 Phosphate

- Lauramide DEA

- Linoleamide MEA 
- Myristamide DEA

- Oleamide DEA 


- Stearamide MEA 

- Triethanolamine




-Triclosan: è un derivato triclorurato del fenolo, impiegato come antibatterico in diversi prodotti per la cura personale (detergenti, dentifrici, collutori, deodoranti, shampoo). L'uso prolungato contribuisce all'insorgenza di allergie e antibiotico-resistenza. Ha impatto ambientale negativo. Diversi studi confermano l'associazione tra l'esposizione al Triclosan e la riduzione della fertilità, ha inoltre effetti negativi sul sistema endocrino, influenzando in particolare alcune caratteristiche della funzionalità tiroidea neonatale. L’ Agenzia americana per gli alimenti e i medicinali (FDA) lo ha definito tossico e ne ha vietato l'uso negli USA, tuttavia in Italia invece rimane ancora oggi diffuso il suo impiego.

-Ftalati: prodotti di sintesi chimica, presenti in profumi, deodoranti e lozioni. Caratterizzati da elevata penetrazione sistemica, possono provocare soprattutto effetti tossici a livello riproduttivo e sul sistema endocrino. Nel 2002, la Commissione di Cosmetologia francese si è occupata della valutazione tossicologica di questi cinque ftalati:
- butilbenzilftalato (BBzP) 
- dibutilftalato (DBP) 
- dietilesilftalato (DEHP)
- dietilftalato (DEP) 
- dimetilftalato DMP)

ed ha stabilito il divieto dell’impiego di DEHP nei prodotti cosmetici (tranne le impurità tollerate), una concentrazione massima autorizzata di DEP del 15% per i prodotti destinati ad essere applicati sul corpo e sul viso (ad eccezione dei profumi) e la restrizione per quanto riguarda l’uso del DBP e del BBzP autorizzato unicamente nello smalto per unghie. 
Tra questi composti, quello maggiormente utilizzato nei cosmetici è il DPB impiegato, in particolare, sia come plastificante per smalti e prodotti per capelli sia come solvente per profumi.


-PEG (polietilene glicole) e PPG  ( stearyl ether ): impiegati come emulsionanti in vari cosmetici (detergenti, shampoo, lozioni, etc.). Riducono la capacità della cute di assorbire umidità e nutrienti. Anche il Propylene glycol appartiene alla categoria.  Sono derivati petroliferi dai quali può scaturire come prodotto collaterale il diossano. Altre sostanze che favoriscono lo sviluppo di questo composto sono: il sodium laureth sulfate (SLES), polietilene, poliossietilene. Il diossano è una sostanza irritante per occhi e vie respiratorie e presenta potenziale tossicità renale e neurologica.

-EDTA  (es. tetrasodium EDTA ): composto poco biodegradabile, responsabile dell'inquinamento delle acque e dell'avvelenamento dei pesci.

-Oxybenzone: filtro chimico schermante i raggi UV, utilizzato nelle lozioni di protezione solare. Il suo uso è associato a reazioni fotoallergiche. Oltre a ciò, l'oxybenzone, agendo come xenoestrogeno può favorire l'insorgenza e lo sviluppo di melanoma. 

-Parafenilendiamina: composto usato per le colorazioni permanenti dei capelli, può determinare prurito ed arrossamento del cuoio capelluto. La sensibilizzazione può svilupparsi gradualmente in seguito a ripetute esposizioni.




Fonti:







  • In vitro assessment of the cytotoxic , DNA damaging , and cytogenetic effects of hydroquinone in human peripheral blood lymphocytes . Jurica K, et al. Arh Hig Rada Toksikol. 2017. 



  • Formaldehyde , Hematotoxicity , and Chromosomal Changes - Response . Rothman N, et al. Cancer Epidemiol Biomarkers Prev. 2018.





  • Six years after the NRC review of EPA's Draft IRIS Toxicological Review of Formaldehyde : Regulatory implications of new science in evaluating formaldehyde leukemogenicity . Mundt KA, et al. Regul Toxicol Pharmacol. 2017
  • [ Risk of nasopharyngeal cancer , Leukemia and other tumors in a cohort of employees and students potentially exposed to (FA) formaldehyde in University laboratories ]. Sernia S, et al. Clin Ter. 2016 Mar-Apr.
  • Reproductive toxic impact of subchronic treatment with combined butylparaben and triclosan in weanling male rats . Riad MA, et al. J Biochem Mol Toxicol. 2018
  • Personal care product use as a predictor of urinary concentrations of certain phthalates , parabens , and phenols in the HERMOSA study . Berger KP, et al. J Expo Sci Environ Epidemiol. 2018. 
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  • Investigation of genotoxic effects of paraben in cultured human lymphocytes . Güzel Bayülken D, et al. Drug Chem Toxicol. 2017
  • Relationship between everyday use cosmetics and female breast cancer. Review article Konduracka E, et al. Pol Arch Med Wewn. 2014.
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  • Questions et réponses sur le dibutyl-phthalate (DBP). Web site Santé Canada. Phtalates et produits cosmétiques.   VIGILANCES - Bullettin de l’Agence française de sécurité sanitaire des produits de santé , (2002) n° 12. UN IPRO e sicurezza di ftalati e muschi sintetici nei profumi. Position Papre (2005).…
  • Les phtalates en cosmetology.  VIGILANCES - Bullettin de l’Agence française de sécurité sanitaire des produits de santé , (2005) n°28.


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